Imparo videogiocando- Soft skills e coding per la scuola primaria

Il videogioco è uno dei media più potenti e alla portata di chiunque abbia un dispositivo digitale e una connessione. La pratica del gaming coinvolge quasi 17 milioni di italianз, in particolare ragazzз e giovanз (Fonte: Italian Game Developers Census 2021). A una sua diffusione così vasta non corrisponde però sempre la consapevolezza della dimensione culturale che esso rappresenta, delle sue opportunità delle potenziali insidie. Si sente spesso affermare che il videogioco è soltanto una perdita di tempo e che i videogiocatori vivono isolati nel loro mondo e non esprimono nulla di sé. Diffusa è anche la convinzione che il videogioco sia una delle principali ragioni per cui si sta riducendo la soglia d’attenzione delle nuove generazioni.
Queste credenze non sono soltanto discutibili nel contenuto ma riducono la possibilità per gli adulti di svolgere appieno il proprio ruolo educativo, affiancando la classe nel percorso di crescita senza svilirne le passioni e le peculiarità.
Noi FuturMakers siamo convinti che, interconnessa e con un mondo racchiuso negli smartphone, la Generazione Z non sia più disattenta o meno intelligente rispetto alle generazioni precedenti. Ha invece bisogno di essere intercettata e coinvolta in modo differente e al passo con i tempi, che poi sono quelli della tecnologia: rapidi, mutevoli e potenzialmente senza limiti.
Il laboratorio “Imparo videogiocando”
Il laboratorio “Imparo Videogiocando” ha avuto luogo in una classe di 4° elementare composta da 15 bambini (10 maschi e 5 femmine).
Gli incontri sono stati strutturati in 2 fasi: la prima fase è stata seguita dagli EduGamers con un percorso che ha aiutato la classe a crescere nella consapevolezza delle capacità – percezione, attenzione, memoria, problem solving e altre soft skills – sviluppate dalla pratica videoludica per poterle trasferire in altri ambiti della vita.
La seconda fase è stata seguita da FuturMakers che invece ha proposto di progettare un videogioco dopo aver affrontato le nozioni principali necessarie al suo sviluppo: dall’intelligenza artificiale alle meccaniche di gioco.
I videogiochi proposti sia nella prima sia nella seconda fase del laboratorio sono serviti a sviluppare la consapevolezza delle competenze allenate e delle conoscenze acquisite con la pratica videoludica. Grazie all’esperienza di gioco e alla precedente riflessione con l’EduGamer, la classe ha imparato a:
- riconoscere il portato narrativo dei videogiochi e gli aspetti di novità che li contraddistinguono rispetto ai media più tradizionali;
- diventare coscienti dell’esercizio di problem solving richiesto da alcuni videogiochi così da poterlo estendere nella vita non digitale
- vivere le dinamiche sociali di collaborazione richieste dal multiplayer e familiarizzare con le regole della netiquette;
- riflettere sulle modalità in cui esprimono la propria personalità attraverso il gioco.
La seconda parte del laboratorio “Imparo videogiocando” è stata dedicata alla programmazione di videogame attraverso la piattaforma online Scratch. Il corso ha avuto l’obiettivo di far avvicinare la classe alla programmazione attraverso uno dei linguaggi più famosi al mondo: Scratch. Con questa piattaforma, i ragazzi dalle 4B hanno esplorato la programmazione a blocchi in maniera divertente, scoprendo cosa è uno sprite e i codici di comandi che si possono eseguire.
Gli obiettivi principali del corso sono stati:
- Familiarizzare con i principi base del coding con un linguaggio di
- programmazione semplice versatile;
- Promuovere il problem solving;
- Sviluppare il pensiero creativo con la realizzazione di gioco interattivo su Scratch.
Il laboratorio è stato suddiviso in 3 incontri in cui si sono affrontati i seguenti temi:
Lezione 1- Coding con scratch
Nel primo incontro c’è stata una parte teorica dedicata all’ introduzione ai principi base del coding, del pensiero computazionale e della
programmazione. In particolare, i bambini e le bambine sono stati chiamati a riflettere su quanto la programmazione non sia solo qualcosa legato alle macchine e alle tecnologie, ma è un aspetto che riguarda la vita quotidiana e che ci serve per fare “ordine” nella nostra giornata.
In seguito, si è passati alla piattaforma Scratch e alla sua esplorazione. Si è spiegato il significato della programmazione a blocchi , cosa è uno Sprite, lo stage e lo script, e le categorie di comandi che possono eseguire.
Per mettere in pratica queste prime nozioni, la classe ha creato la sua prima animazione scrivendo i codici di comando più utilizzati.
L’animazione creata ha permesso di prendere confidenza con alcune categorie di comando:
- le situazioni: programmare l’inizio dell’azione
- i controlli: programmare per quanto tempo durare l’azione
- l’aspetto: programmare e modificare gli aspetti degli sprite
- i suoni: programmare e inserire elementi sonori
Lezione 2 – Creazione del primo videogioco “Paddle”
Nel secondo modulo, dopo un breve ripasso dei comandi visti della lezione precedente, la classe ha affrontato l’esplorazione di nuovi codici per realizzare il loro primo videogioco.
Il videogioco realizzato è il gioco del paddle per prendere confidenza con la posizione e la direzione degli sprite sugli stage attraverso i codici di comando del movimento. Altri elementi su cui abbiamo lavorato sono le creazioni delle componenti variabili per calcolare il punteggio della partita e dell’interazione con mouse e tastiera attraverso i comandi dei sensori.
Lezione 3- Creazione del videogioco “Salta gli ostacoli”
Realizzazione del gioco “salta gli ostacoli” con la scelta dello Sprite, del suo costume e degli sfondi. Grazie alla costruzione di questo gioco, la classe ha messo in pratica nozioni di
geometria attraverso la spiegazione della posizione degli sprite nello script, con riferimenti al piano cartesiano. In questo ultimo incontro, i bambini hanno potuto mettere in pratica alcuni concetti fondamentali della programmazione già affrontati nei moduli precedenti e ormai consolidati come i codici per avviare il programma, il cambio aspetto degli sprite, la creazione di variabili e la programmazione di suoni.
L’ultimo incontro si è poi concluso con una riflessione su quanto sia stimolante non limitarsi a giocare ai videogiochi ma partecipare in modo attivo alla loro costruzione e al loro sviluppo.
In conclusione, il laboratorio “Imparo videogiocando” è servito per introdurre alcuni specifici temi educativi legati al gaming consapevole: sicurezza, screentime, cybersocialità e altro ancora.
Non solo: i videogiochi possono intercettare e conquistare quello spazio di attenzione necessario a favorire l’apprendimento e ad acquisire nuove abilità, come il problem solving, lo sviluppo del pensiero critico, la creatività. La scelta di utilizzare i videogame come luoghi educativi e formativi per le future generazioni racchiude, quindi, molte potenzialità e può rivelarsi una strada di grande successo ed efficacia.