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Tag: il metodo futurmakers

Dal 27 giugno torna il Summer Camp di FuturMakers

Scopri l’esperienza di FuturMakers

Ciò che da sempre contraddistingue il Summer Camp di FuturMakers è la perfetta combinazione delle lezioni di tecnologia con le sani abitudini e i momenti di divertimento in tutta sicurezza.

Durante gli incontri bambini/e e ragazzi/e avranno la possibilità di esplorare il mondo della tecnologia senza perdere di vista l’importanza dello sviluppo e l’acquisizione delle competenze trasversali. Non solo tecnologia, dunque. L’offerta prevede, infatti, momenti in outdoor, di socializzazione e di gioco organizzato, durante i quali si scoprirà come la tecnologia possa essere un valido supporto per la nostra vita quotidiana.

La sicurezza prima di tutto

Le attività di gruppo si svolgeranno sotto la guida dei nostri coach. Le location individuate per lo svolgimento delle attività sono attrezzate per garantire il rispetto di tutte misure di sicurezza previste dalle normative vigenti per la pandemia COVID-19.

Attività tech: robotica educativa, programmazione Scratch, gaming

Il programma di quest’anno prevede lezioni dedicate alla programmazione e assemblaggio dei robot educativi come gli Ozobot e gli MBot attraverso un approccio attivo e creativo.

I ragazzi e le ragazze potranno, inoltre, familiarizzare con i principi di base del coding attraverso un linguaggio di programmazione semplice e versatile grazie al quale impareranno a sviluppare videogame e storie interattive.

Quando e dove?

Il Summer camp si svolgerà in 3 settimane presso la sede di Futurmakers in corso Dante 118 a Torino dalle ore 9 alle ore 17:00 (℅ Synesthesia).

In particolare, le settimane interessate sono:

– 1°  settimana: dal 27 giugno al 1 luglio

– 2 ° settimana: 4-8 luglio

– 3 ° settimana: 11-15 luglio

Qual è il programma della giornata?

– 9:00 – 10:45 > attività tech

– 10:45 – 11:00 > merenda

– 11:30 – 13:00 > attività tech in outdoor

– 13:00 – 14:45 > pranzo e giochi organizzati

– 14:45 – 17:00 > gioco organizzato e attività tech

Il programma formativo è realizzato dal Prof. Marco Mazzaglia, docente del Politecnico di Torino, e dalla dott.ssa Giada De Rosa, pedagogista specializzata in formazione dei minori.

La location individuata per lo svolgimento del Summer Camp è attrezzata per garantire il rispetto di tutte le misure di sicurezza previste dalle normative vigenti anti-contagio.

 

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FuturMakers, scuola di tecnologia di Synesthesia, nasce con l’obiettivo di appassionare e indirizzare le nuove generazioni a un utilizzo consapevole della tecnologia e di favorire l’apprendimento di quelle che sono le competenze del mondo del futuro. Non c’è, però, solamente la tecnologia al centro dei nostri corsi: per FuturMakers è fondamentale stimolare bambini e ragazzi affinché acquisiscano capacità di problem solving, creative thinking e team working. Videogiochi, tecnologia e apprendimento: una combinazione vincente per educare e potenziare nei bambini e nei ragazzi la curiosità e la voglia d’imparare.

Vuoi saperne di più sulle nostre iniziative e sui nostri prossimi appuntamenti?

Contattaci. Il nostro team sarà felice di rispondere a tutte le tue richieste.

 

 

 

FuturMakers Edu Labs ai Torino Digital Days 2022 con 2 desk interattivi e tante novità

Al via FuturMakers Edu Labs! Il 28 e 29 maggio FuturMakers partecipa ai Torino Digital Days 2022 con un programma ricco di sorprese. In agenda 2 giornate all’insegna della tecnologia e del divertimento presso Combo (Corso Regina Margherita, 128, 10152 Torino TO).

Attività tech

FuturMakers Edu Labs è l’Open Day tecnologico durante il quale i bambini e le bambine potranno divertirsi con robot intelligenti, coding e gaming. Durante le giornate del 28 e il 29 maggio, dalle 10.00 alle 18.00, momenti di divulgazione tecnologica si alterneranno alla presentazione dell’offerta formativa di FuturMakers. La partecipazione è gratuita, ma è obbligatorio prenotare il proprio slot di due ore (es. 10-12).

Saranno presenti desk interattivi, 2 veri e propri laboratori tecnologici all’interno dei quali i bambini e le bambine potranno:

– acquisire nozioni di robotica educativa assemblando e programmando Mbot e Ozobot;

– sperimentare linguaggi di programmazione a blocchi (come Scratch) attraverso i quali sarà possibile programmare un videogioco.

Imparare divertendosi!

Tutte le attività di FuturMakers hanno l’obiettivo di insegnare cose utili in maniera divertente e creativa. Non solo tecnologia, quindi. Le attività formative dei nostri laboratori sono pensate per stimolare le capacità di problem solving, creative thinking e team working.

Quando e dove?

QUANDO: 28 e 29 maggio 2022, 10:00 – 18:00 CEST. 

DOVE: Combo (Corso Regina Margherita, 128, 10152 Torino TO)

Come partecipare?

La partecipazione al FuturMakers Edu Labs è gratuita, ma con prenotazione obbligatoria. Procedi con l’iscrizione!

 

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[cmsmasters_button button_link=”https://digitaldays.it/evento/futurmakers-open-day-domenica-29-maggio/” button_target=”blank” button_text_align=”left” button_font_weight=”normal” button_font_style=”normal” button_border_style=”solid” button_bg_color=”#d0191c” button_text_color=”#ffffff” button_border_color=”#d0191c” animation_delay=”0″]Iscrizioni per domenica, 29 maggio[/cmsmasters_button]

 


FuturMakers, scuola di tecnologia di Synesthesia, nasce con l’obiettivo di appassionare e indirizzare le nuove generazioni a un utilizzo consapevole della tecnologia e di favorire l’apprendimento di quelle che sono le competenze del mondo del futuro. Non c’è, però, solamente la tecnologia al centro dei nostri corsi: per FuturMakers è fondamentale stimolare bambini e ragazzi affinché acquisiscano capacità di problem solving, creative thinking e team working. Videogiochi, tecnologia e apprendimento: una combinazione vincente per educare e potenziare nei bambini e nei ragazzi la curiosità e la voglia d’imparare.

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Gli effetti psicologici della Pandemia Covid-19 sui più giovani

La pandemia ha rotto ogni equilibrio e cambiato radicalmente la nostra quotidianità. Oltre ad aver causato una crisi economica globale, ha anche provocato una serie di effetti psicologici inattesi e imprevedibili sui singoli individui. La paura del contagio e la riduzione dei rapporti sociali hanno avuto una forte ripercussione sui soggetti psicologicamente più fragili: i giovani. È utile allora conoscere alcuni di questi nuovi “effetti” per provare ad arginarli, andando alla ricerca del rimedio più adatto. 

Adolescenti e conseguenze della pandemia

L’adolescenza è il periodo di transizione della vita di un individuo, dove si verificano cambiamenti psico-fisici e si assiste alla maturazione della personalità. Gli adolescenti e i bambini sono stati le prime “vittime” dei ripetuti lockdown perché hanno dovuto fare i conti con stati d’animo difficili da gestire: ansia, depressione, cali di concentrazione, attacchi di panico e insonnia.

Gli effetti della pandemia rischiano di influenzare il loro normale sviluppo. Per questo motivo è stata lanciata un’allerta per il sostegno psicologico dei più giovani, che per molto tempo sono stati dimenticati. Il senso di abbandono, inoltre, e l’isolamento hanno contribuito alla diffusione di alcune dipendenze comportamentali tra i ragazzi, come videogiochi e gioco d’azzardo.

L’importanza della presenza

La ormai ben nota didattica a distanza, o DAD, ha rappresentato negli ultimi anni una soluzione essenziale per consentire a tutti gli studenti di non perdere la propria formazione culturale e professionale. Dalle scuole primarie e secondarie fino all’università ogni istituto ha dovuto fare i conti con le nuove modalità virtuali e a distanza per erogare le lezioni.

Il digitale ha così preso il posto dell’ambiente fisico e presenziale, ma non senza ripercussioni sui risultati stessi dell’apprendimento.

Secondo uno studio condotto dal Prof. Giuseppe Riva, Direttore del Laboratorio Sperimentale di Ricerche Tecnologiche applicate alla Psicologia di Auxologico e Professore ordinario di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sono emersi alcuni “deficit” formativi nei ragazzi costretti alla DAD.

Un esempio è l’attivazione dei neuroni specchio, cellule che si attivano sia quando compiamo una specifica azione sia quando assistiamo a un’attività compiuta da altri intorno a noi. È evidente allora l’utilità di questi neuroni in un ambiente come l’aula della scuola, dove gli studenti non solo vedono e assistono alla lezione del docente ma, allo stesso tempo, sono circondati da compagni che svolgono il loro stesso “lavoro”, ovvero seguire gli insegnamenti.

Ci sono poi un altro tipo di neuroni per i quali le lezioni in presenza sono essenziali: i neuroni gps. Inizialmente si pensava che questi neuroni servissero solo per orientarsi negli ambienti circostanti.

Alcuni studi, però, hanno evidenziato che queste cellule sono essenziali anche per la memoria autobiografica ovvero quella memoria che ci consente di collegare luoghi ed esperienze, consentendo al cervello di immagazzinare informazioni e conservarle per lungo tempo.

In pratica ascoltare una lezione in classe consente agli studenti di memorizzare più facilmente i concetti spiegati. Al contrario, una lezione seguita dal divano di casa rischia di essere immediatamente dimenticata e quindi essenzialmente inutile.

Le nuove sfide della didattica

Nonostante apparentemente la DAD abbia portato con sé più aspetti svantaggiosi che vantaggi per studenti e insegnanti, è essenziale non arrendersi e continuare ad andare alla ricerca di metodi e strumenti sempre più innovativi e costruttivi per la formazione delle future generazioni.

Da anni Synesthesia con FuturMakers si impegna concretamente a creare percorsi didattici innovativi per le famiglie e per le aziende con l’obiettivo di avvicinare bambini e ragazzi al mondo del digitale in modo coinvolgente e costruttivo. Per far fronte a queste nuove sfide FuturMakers ha lanciato nuovi corsi online e il Winter Camp  in presenza dedicato ai giovani innovatori di domani. Ti aspettiamo!

Le materie STEM nelle scuole italiane: a che punto siamo?

Quali sono i metodi più efficaci per insegnare le materie STEM? Come sono percepite nelle scuole italiane? A che punto siamo?

Oggi, con sempre maggiore frequenza, sentiamo parlare dell’acronimo STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) legato all’apprendimento scolastico dei nostri figli. Questa parola è utilizzata per indicare quelle materie che appartengono all’ambito scientifico e tecnologico, indispensabili per lo sviluppo futuro della nostra società. All’interno di questo articolo ti parleremo non solo dei vantaggi delle nuove metodologie legate all’apprendimento delle STEM, ma proveremo a capire meglio lo scenario italiano e che cosa fare per migliorarlo.

L’insegnamento delle materie STEM in Italia: a che punto siamo? Lo scenario

Secondo l’annuale report Istat, nel 2020, il 24,9% dei laureati (25-34enni) ha una laurea in materie STEM. Secondo questa ricerca in Italia troviamo più donne laureate rispetto agli uomini, ma meno laureate nelle discipline scientifiche.

Nonostante in Italia i numeri siano piuttosto simili alla media europea (i paesi dell’Unione europea membri dell’OCSE, 25,4% nel 2018), c’è ancora tanto da fare: solamente un giovane su quattro in Europa ha conseguito un diploma di istruzione terziaria in discipline STEM, e le donne laureate in queste discipline sono la metà rispetto agli uomini. La scelta di iscriversi a percorsi scientifici e tecnologici, invece che ad altri programmi di istruzione terziaria spesso dipende dai risultati ottenuti nella scuola secondaria, ma – come ritiene l’ISTAT – entrano in gioco soprattutto le percezioni e gli atteggiamenti sociali

Pregiudizi da combattere attraverso metodologie di insegnamento sempre più interattive e divertenti

Nel corso della storia le STEM sono state appannaggio quasi esclusivamente degli uomini. Oggi la tecnologia costituisce una grandiosa opportunità di crescita e di scoperta per l’intera Umanità, senza alcuna distinzione di genere. Riconoscere il fondamentale contributo delle donne nella scienza e nella tecnologia rappresenta un obiettivo da perseguire a ogni costo, perché un mondo tecnologicamente più evoluto è possibile solo se abbiamo tutti gli stessi diritti. Diffondere i valori dell’inclusione attraverso la formazione e la formazione è possibile. FuturMakers continua a farlo appassionando le nuove generazioni a un utilizzo consapevole della  tecnologia e favorendo l’apprendimento di quelle che sono le competenze del mondo del futuro. 

Oggi i ragazzi e le ragazze che vogliono imparare queste discipline hanno bisogno di un metodo di studio sempre più interattivo (empirico) e contestualizzato nella vita reale di tutti i giorni. Come abbiamo già visto nei nostri precedenti articoli sui vantaggi del gaming nell’apprendimento, i videogiochi rappresentano un terreno di dialogo educativo molto efficace. Durante l’interazione video ludica i ragazzi, infatti, sono stimolati ad affrontare sfide e a risolvere rompicapi acquisendo utili competenze di problem solving

Lo stesso sembra valere per lo sviluppo e l’acquisizione di competenze per quanto riguarda il coding. Esistono, infatti, diverse piattaforme (Scratch, Minecraft, GameMaker, Sploder, ecc.) studiate per l’apprendimento dei più piccoli che consentono di trasmettere nozioni di coding attraverso l’interazione con semplici videogiochi (creando e personalizzando delle vere e proprie avventure di gioco). Attraverso quest’approccio anche i più giovani, dunque, saranno in grado di imparare a programmare dando sfogo alla loro creatività e fantasia

Alcune di queste piattaforme sono progettate per far interagire diversi giocatori facendoli lavorare insieme sullo stesso progetto. 

Il metodo FuturMakers: l’offerta didattica per le scuole

La didattica finalizzata all’acquisizione di competenze è il nostro focus principale. Per questo dedichiamo particolare attenzione alla ricerca e sviluppo di nuovi metodi didattici e di materiali innovativi, ludici e formativi al tempo stesso. Abbiamo ipotizzato alcuni laboratori e percorsi tecnologici per scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, in orario curricolare e extracurricolare modulabili a seconda della scuola e del docente, nell’ambito delle discipline STEM. 

Il coding è il filo conduttore di tutti i nostri laboratori: dalla robotica, all’elettronica fino alla programmazione unplugged.  “Imparare divertendosi” con il metodo FuturMakers non solo è possibile, ma è garantito. Vuoi saperne di più sulle nostre iniziative e sui nostri prossimi appuntamenti? ContattaciIl nostro team sarà felice di rispondere a tutte le tue richieste.


Continuate a seguirci. A breve saranno lanciati i nuovi corsi online e le iniziative in presenza!

I vantaggi della robotica educativa

Oggi sempre più istituti scolastici hanno deciso di introdurre la robotica educativa all’interno dei loro programmi didattici. Scopriamo perché questo approccio è così efficace e quali sono i suoi vantaggi.

Che cos’è la robotica educativa?

La robotica educativa è un approccio metodologico innovativo alla didattica che prevede l’impiego dei robot e della loro programmazione per rendere l’insegnamento più efficace, coinvolgente e interattivo. Si tratta di un mondo con infinite possibilità creative, un ottimo metodo per imparare divertendosi, che fornisce anche ai più piccoli competenze logiche. 

Quali sono i robot più utilizzati nella didattica?

Viviamo nell’era dell’information technology e la robotica educativa oggi sembra essere la risposta più coerente alle esigenze del nostro tempo. Diversi sono i robot che attualmente vengono impiegati nella didattica delle scuole primarie e secondarie. Tra questi troviamo l’M-bot, un robot su ruote programmabile attraverso il linguaggio Mblock. I corsi di robotica educativa di FuturMakers che prevedono l’impiego di questo robot si propongono di spiegare ai ragazzi come avvengono le interazioni tra i sensori del robot con il mondo esterno.

Anche i bambini della scuola primaria possono, dunque, diventare dei veri e propri innovatori e non solo dei meri fruitori passivi. Un altro valido dispositivo robotico molto diffuso nella didattica per bambini è rappresentato dagli Ozobot, cioè piccoli robot (grandi appena 2,5 cm) in grado di muoversi e reagire su superfici fisiche e digitali, seguendo percorsi colorati. Questi robot sanno riconoscere oltre 1000 istruzioni e sono programmabili sia in digitale con l’app dedicata, sia attraverso l’uso di pennarelli colorati. 

Tra le tantissime alternative di dispositivi robotici impiegati in questo ambito troviamo anche Lego We Do. Si tratta di un kit robot di apprendimento pratico e molto efficace per quanto riguarda le materie STEM. Il set contiene al suo interno vassoi di smistamento, uno Smarthub, un motore medio, un sensore di movimento, un sensore di inclinazione e mattoncini intelligenti intercambiabili che consentono l’assemblaggio di differenti modelli. Il software di accompagnamento supportato da desktop e tablet fornisce un ambiente di programmazione facile da usare. Il software dedicato è stato programmato per aumentare la propria complessità in materia sempre più crescente.

Un’altra serie molto utilizzata nella robotica educativa è rappresentata dai Lego Mindstorms Education EV3, il kit composto da oltre 600 mattoncini intelligenti interscambiabili. Questo set consente di progettare assemblare e programmare ben 17 modelli di robot diversi. Grazie a una semplice connessione WI-FI o USB e al software di programmazione incluso, è possibile dare vita al proprio robot dalle sembianze animali. Questa versione presenta nuovi sensori infrarossi per il tatto e il colore, insieme ad altri elementi aggiuntivi che conferiscono potenza e velocità ai robot.

Quali sono i vantaggi della robotica educativa? Il metodo FuturMakers

Come abbiamo visto, i robot possono diventare dunque dei validissimi strumenti di supporto nella didattica scolastica, in ogni ambito STEM e in ogni grado di istruzione. Tutto questo oggi non è più fantascienza. L’adozione della robotica educativa nei programmi didattici rappresenta certamente una soluzione efficace sia per gli studenti che per i docenti coinvolti, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi metodi di ragionamento e studio basati sui concetti di problem solving e learning by doing (il suo impiego consente di avere feedback sempre più immediati e pratici). Attraverso l’utilizzo dei dispositivi robotici programmati sono introdotti i concetti della matematica, della fisica e dell’informatica di base. Il loro impiego, inoltre, consente di fornire tutte quelle conoscenze base per l’apprendimento anche della domotica e delle più complesse automazioni. 

Tutti i corsi di FuturMakers sono tenuti in maniera ludica e appassionata da coach competenti e preparati. Abbiamo impostato alcuni laboratori e percorsi tecnologici per scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, in orario curricolare ed extracurricolare modulabili a seconda della scuola e del docente, nell’ambito delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Ci piace esplorare e far esplorare la tecnologia a 360° spaziando tra logiche di codice e componenti elettronici passando per il making, la robotica e il web design.  Dedichiamo da sempre una particolare attenzione alla ricerca e allo sviluppo di nuovi metodi didattici e di materiali innovativi, ludici e formativi nello stesso tempo.


Vuoi saperne di più sulle nostre iniziative e sui nostri prossimi appuntamenti? Contattaci. Il nostro team sarà felice di rispondere a tutte le tue richieste.